È uscito “IL GRANCHIO DI SABBIA E LA PIETRA COLPEVOLE”, volume curato da Sandra Scagliotti e Trần Doãn Trang per la collana Banyan dell’Editrice Anteo di Reggio Emilia [www.anteoedizioni.eu – anteo.edizioni@gmail.com]. Con l’impaginazione di Riccardo Cedolin e la bella copertina di Cristina Gregolin, questo insieme di racconti fantastici, redatti sulla scorta di un antico mondo perduto, che siano tragici o farseschi, ci conducono in un mondo dove le peripezie imperano, tratteggiando mirabilmente la genesi, composita e multipla della civiltà vietnamita.
GLI AUTORI
– Sandra Scagliotti, Medaglia dell’Ordine dell’Amicizia conferitale dal Governo vietnamita, è Console onoraria della Repubblica Socialista del Vietnam e presiede il Polo scientifico-culturale Italia Vietnam. Da una tesi di laurea storico-politica sul Vietnam (1983) ha tratto la sua passione di studio per questo paese, dove ha perfezionato i suoi studi; è autrice e curatrice di numerose pubblicazioni storico sociali, fra cui i volumi: Il banco di sabbia dorata. Il Viet Nam e gli arcipelaghi del Mare orientale (Epics, Torino 2017); Il drago e la fata. Politiche e poetiche nel Viet Nam moderno e contemporaneo (Stampatori universitaria, Torino 2013) e, per questa stessa collana, Il Corvo e il Pavone. Racconti fantastici dal Vietnam (2019).
– Trần Doãn Trang è ingegnere; vive e lavora in Italia. Collabora sin dagli anni Ottanta con il Centro di Studi Vietnamiti e la Biblioteca di Studi Vietnamiti “Enrica Collotti Pischel” di Torino. Mosso dalla passione per le Lettere e la scrittura, è traduttore di saggi e romanzi. Con Sandra Scagliotti ha pubblicato Il mandarino, la dea e il bambù. Storie dal Vietnam (Il mio libro, Torino 2020).
UNA TRADUZIONE DIRETTA DAL VIETNAMITA.
L’ADATTAMENTO DEI RACCONTI DI NGUYỄN ÐỖNG CHI
I due autori si sono concentrati principalmente su di un trascrittore in particolare: Nguyễn Ðổng Chi. Erede di una lunga tradizione di “raccoglitori” di saperi popolari, basandosi su fonti orali, reperite direttamente in diverse regioni, dal Nord al Sud del Paese, egli palesa il talento dello scrittore capace di preservare e riscrivere attendibilmente ogni storia; grazie alla sua penna, talune narrazioni divengono piccoli capolavori, ove poesia e realismo dell’esistenza sono mirabilmente amalgamati nel rappresentare la virtù, la forza e l’intelligenza, ossia la vitalità e il genio nazionali. Nguyễn Ðổng Chi ci svela un universo di stupore e meraviglia, in un percorso d’esplorazione intellettuale che può piacevolmente spingere il lettore occidentale alla volontaria, gradevole e benefica sospensione dell’incredulità…
DICE SANDRA SCAGLIOTTI:
– In Việt Nam, miti, leggende e racconti fantastici abbondano; possono essere versioni popolari di antiche narrazioni autoctone, accolte in antologie classiche việt; possono altresì ispirarsi a fatti storici, al canone buddhista o a racconti che tratteggiano la storia di luoghi di culto, oppure ricalcare in parte racconti cinesi poi rielaborati e “vietnamizzati”. Dall’insieme dei racconti vietnamiti, apprendiamo, ad esempio, l’origine della pioggia o la genesi dei canoni del lutto, i tabù alimentari buddhisti, e scopriamo fantasiose risposte a peculiari interrogativi: perché il granchio scava nella sabbia, come mai le zanzare pungono, i bufali non parlano più, il corvo ha un piumaggio nero e il pavone ha piume variopinte…
Questo lavoro non sarebbe stato possibile senza l’imprescindibile e appassionato contributo di Ðinh Trần Liên Hương e Hồ Thị Ðông Hà che desidero ringraziare di cuore.
DICE TRẦN DOÃN TRANG
– Al di là di ogni oggettiva difficoltà di traduzione e adattamento, abbiamo qui cercato di tradurre verosimilmente i vari termini attenendoci alla trascrizione originale; nell’era di Internet, con i suoi dizionari multilingue online, e software di traduzione istantanea da decine di lingue, alludere alle complessità di traduzione di una lingua “rara” come il vietnamita potrebbe apparire una discussione oziosa. Tuttavia, è sufficiente un rapido survol sul Web per verificare come le prestazioni di queste risorse siano irrisorie e molto spesso, ingannevoli – e gli esempi sono numerosi. Per far comprendere una lingua in un’altra lingua occorre, crediamo, un traduttore in carne e ossa, o meglio occorrono più persone: un traduttore madre-lingua innanzitutto, e un buon conoscitore della cultura-fonte che possa tradurne le sottili plissettature della lingua d’origine da tradurre nell’idioma ricevente.
– Oggi, tuttavia, sembra essere di moda tradurre dalle versioni inglesi, o francesi di determinate opere, ottenendone null’altro che la traduzione di una traduzione. In gergo tecnico, verrà così proposta una traduzione “da una lingua ponte”: in questo modo, non sempre i testi risultano fedeli allo “spirito”, allo stile vietnamita, che sa essere, di volta in volta, dotto e raffinato. Sandra ed io abbiamo arditamente sperimentato una traduzione diretta dall’originale.