A seguito di una riunione governativa tenutasi a Hanoi mercoledì 24 giugno, il Primo Ministro Nguyen Xuàn Phuc ha dichiarato che le frontiere del Vietnam non saranno al momento riaperte, data la seconda ondata di COVID-19 in alcuni paesi vicini. Il PM ha confermato ai membri del governo le previsioni degli esperti: in vista della crisi sanitaria del COVID-19, che è ancora lungi dall’essere superata nel mondo, il Vietnam non intende riaprire le sue frontiere al turismo internazionale.
Al centro delle preoccupazioni vi sono le “seconde ondate” di contagi cui alcuni paesi asiatici, come la Cina e la Corea del Sud, devono far fronte. Nonostante il desiderio del Vietnam di rilanciare la sua economia e quindi il settore turistico, la “priorità è proteggere la salute dei vietnamiti”.
Se non è stata annunciata alcuna data per la ripresa dei voli commerciali, il governo “mantiene al passo con gli sviluppi nella situazione regionale e internazionale” prima di prendere decisioni in merito alla riapertura del paese ai visitatori stranieri. Attualmente, solo alcune categorie specifiche di individui sono autorizzati ad entrare in Vietnam: esperti, lavoratori altamente qualificati e alcuni investitori. Tutti sono tenuti a effettuare un periodo di quarantena all’arrivo.