Il popolo vietnamita ha per lungo tempo combattuto per la sua libertà , la sua indipendenza e la sua unità . Il Viet Nam è oggi un grande paese, con ottanta milioni di abitanti, che vive in pace, ma il cui sviluppo è ancora ostacolato dalle conseguenze dell’agente arancio, il defogliante a base di diossina sparso in maniera massiccia sul Viet Nam meridionale durante la guerra americana che in violazione delle convenzioni umanitarie, fu la prima guerra chimica della storia ad essere mediatizzata.
Per il Viet Nam si trattò di una catastrofe sanitaria e ambientale; lo è ancora oggi, perché gli effetti della diossina persistono, continuando, silenziosamente l’opera di distruzione. La popolazione vietnamita è colpita nella sua carne, nei suoi figli, nel suo ambiente.
La questione dell’agente arancio che si estende, seppur in misura meno evidente al Laos e alla Cambogia, solleva numerose questioni sul piano umanitario, scientifico, politico e giuridico che vengono presentate in questo lavoro in cui si ricordano innanzitutto l’origine e la natura del problema e si forniscono indicazioni sulle prospettive in campo ambientale, sanitario, sociale, giuridico.
Il volume documentato e obiettivo, redatto da specialisti di differenti discipline, esamina i vari aspetti della questione e vuole essere un nuovo segnale d’allerta, per la coscienza di un’umanità che oggi continua a misurarsi con la violenza.
Si tenta qui di far conoscere un problema troppo a lungo trascurato dai mass media e dall’opinione pubblica e soprattutto di portare il lettore a rag-giungere il cuore del soggetto, analizzato in molteplici prospettive: sanitaria, ambientale, scientifica, umanitaria, sociale, giuridica e politica. Si cerca cioè di fare il punto sulle conoscenze acquisite (e sulle incertezze che restano da sondare) ed illustrare le azioni realizzate sino ad oggi in tutti questi campi.
( Dal sito AIPSA )